martedì 4 maggio 2010

"S’il vous plaìt mon père": il card. Martini risponde ai giovani africani

Don Alberto dell'Acqua, Sacerdote fidei donum a Djamboutou, Camerun, ha preparato con i giovani della sua parrocchia un questionario per il Card. Martini, sulla scia delle domande presentate da giovani europei nel libro "Conversazioni notturne di Gerusalemme".
Il card. Martini ha risposto affettuosamente e brevemente.
Ecco, in esclusiva su questo blog il testo della "conversazione".

Carissimo don Alberto,
Solo ora posso prendere in mano le tue domande. Non è che abbia molto da fare, ma la mia capacità di lavoro è molto limitata e quindi ci metto molto tempo a fare le cose. Ma ho pensato spesso a voi e mi congratulo con i giovani per le loro domande. Cercherò di rispondere tenendo presente l’ordine con cui tu le proponi.


Domande che riguardano la sua vita e la sua vocazione

1. Perché ha scelto la strada del sacerdozio?

Ho scelto la strada del sacerdozio per donarmi tutto a Dio, che intuii fin dai dieci - undici anni come persona a cui si poteva e si doveva consacrare l’intera esistenza.
2. Le è capitato qualche volta di pentirsi di aver seguito Gesù?
Non mi sono mai pentito di aver seguito Gesù,ma mi sono sempre più rallegrato di lui. Non che mi siano mancate le prove e le difficoltà, ma quanto alla mia decisione fondamentale mi pare oggi la stessa con cui sceglievo settanta anni fa.
3. Riesce a rispettare i 10 comandamenti (n.d.r. in particolare: 6°, 7°, ’8°, 9° e 10°: i peccati più confessati qui)? Se sì, come fa?
Mi pare di sforzarmi di rispettare i 10 comandamenti. Il segreto è fidarsi di Dio e
abbandonarsi a Lui.
4. Le è già capitato di avere una rivelazione/apparizione/sogno (n.d.r. al sogno e alla sua interpretazione la gente qui dà spesso una grande importanza e quasi sempre ne ha paura) durante la preghiera? Crede nelle persone che dicono di averne avute?
Non mi ricordo mi sia mai capitato di avere rivelazioni o simili. Rispetto le persone che dicono di averle avute, ma vorrei poterne avere le prove e non e
5. Da dove viene il suo amore per la comunità cristiana di Djamboutou?
Il mio amore viene dallo Spirito Santo e anche dalla conoscenza personale che ho avuto della comunità, bella e coraggiosa.
6. Perché vorrebbe terminare la sua vita a Gerusalemme?
Volevo vivere e morire a Gerusalemme perché è la città della rivelazione e della redenzione, Ma la mia salute non mi ha permesso di viverci ulteriormente.
7. Cosa dobbiamo fare per diventare come lei?
Non dovete diventare come me, ma molto di più, seguendo ciascuno la sua vocazione e rispondendo ai doni di Dio.

Domande che riguardano la vita di noi giovani

1. Cosa dobbiamo fare per amare e seguire la Parola di Dio?
Bisogna anzitutto conoscere la Parola di Dio e vedere in essa con quale amore Dio ci abbia amato
2. Cosa possiamo fare come giovani per altri giovani che non credono in Gesù? E per quelli che ci criticano quando parliamo della nostra fede (n.d.r.chiese protestanti, sette, battezzati che hanno abbandonato il cammino…)?
Occorre vivere personalmente il Vangelo. Esso è inoppugnabile quando vissuto nella sua intera verità (con il perdono delle offese, l’amore anche dei nemici ec.)
3. Perché tanti giovani africani si lasciano tentare dalle sette?
Mi pare che le sette corrispondano in positivo a un desiderio di maggiore soggettività nella comunità e in negativo a una religione facile e affidata all’entusiasmo.
4. Come possiamo fare per lottare contro le tentazioni, in particolare quella dell’ipocrisia, del facile guadagno e quelle legate alla nostra sessualità (n.d.r. per guadagnare qualcosa spesso capita che si venda anche il proprio corpo e comunque riesce molto difficile trovare un equilibrio e un buon controllo rispetto alla grande energia della sessualità)?
Bisogna avere grande stima della dignità della nostra anima e del nostro corpo e pensare che v’è più gioia nel sacrificio e nella rinuncia che non nell’accondiscendere alle nostre passioni.

Domande che riguardano l'Africa

1. Perché qui in Africa gli uomini e le donne hanno una speranza di vita più breve di quanto fosse nel passato e rispetto agli uomini e le donne di altre parti del mondo?
Non saprei dire se la speranza di vita è più breve. Per quanto ne so la vita media si è allungata anche in Africa, Però è inferiore a quella europea per causa della fame, delle malattie ecc. Bisogna che i paesi dove c’è benessere si diano da fare per l’Africa, ma che anche gli africani stimino il bene comune superiore al bene del gruppo. Altrimenti la politica sarà sempre fonte di corruzione e di lotte.
2. Perché i giovani africani incontrano sempre tante difficoltà per quanto riguarda lapossibilità e la scelta di un lavoro?
Mi pare che in Africa ci sia meno lavoro anche per le condizioni generali del Continente. Ma chi ha veramente voglia e impegno deve rischiare.
3. Spesso il diavolo è presentato come un essere “nero”: questo vuol dire che il continente africano è votato alla perdizione?
Non c’è alcun rapporto tra il “nero” del diavolo (che è piuttosto rappresentato come rosso fuoco) e il “Continente nero”. Oggi, come si vede nel presidente americano, anche il nero può assurgere alle più alte responsabilità come e più del bianco.