venerdì 31 agosto 2012

Per me Martini è un padre della chiesa e un padre nella fede. Svelata la sigla cmmddc

Carissimi lettori di questo blog.
Il giorno che si conclude ci ha portato la notizia amara della morte del cardinal Carlo Maria Martini.
Mons. Luigi Mistò l'ha commentata dicendo: "Abbiamo la sua eredità".
È vero, è un'eredità grandissima e a noi tocca non perderla, non dimenticarla ma coltivare la lettura dei suoi scritti, meditare le sue analisi bibliche e nutrirci di tanti suoi pensieri illuminanti.

Oggi è il giorno propizio per dire a tutti che per me il card. Carlo Maria Martini è stato un padre della chiesa e un padre nella fede.
Questo è il motivo della sigla che avevo scelto qualche anno fa come titolo di questo blog: cmmddc ovvero "Carlo Maria Martini, Dottore della Chiesa".
Ne sono convinto, ho conosciuto tutto il suo magistero, 11 anni da seminarista e 11 da prete.
Per me è stato semplicemte "il" vescovo, colui che mi ha ordinato prete, ma soprattutto colui che nel suo percorso di insegnamento ha saputo diffondere la parola di Dio come forse prima di lui aveva potuto fare solo san Gerolamo.
Da studioso a pastore, lo sento una figura della portata dei nostri grandi padri della chiesa di occidente, come san Agostino che da studioso è diventato pastore e come sant'Ambrogio di cui è stato successore sulla stessa cattedra episcopale.
E se oggi non posso compararlo con papa san Gregorio Magno, è solo perchè in conclave è andato con il bastone...

Amici e lettori di questo blog... da oggi ancora più necessario.
Aiutiamoci a mantenere viva la sua memoria.
Segnalate testi, frasi, video foto e li pubblicheremo perchè non sia dimenticato il loro valore.

Don Ambrogio Cortesi

Martini è defunto: il ricordo di un parroco

Come ogni venerdì alle tre i lenti rintocchi del campanone hanno ricordato a tutti,praticanti e non praticanti che Gesu’ è morto per salvarci. A messa diciamo “annunciamo la tua morte ,proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta”. Il campanone,un’ora e mezza dopo, ha ripreso a suonare, a lungo,per dirci che una persona eccezionale che viveva nell’attesa del ritorno del Signore ci aveva lasciato.Sul calendario murale appeso al bar dell’oratorio la frase evangelica di oggi 31 agosto,giorno della morte del nostro caro card.Martini diceva proprio: ”uscirono incontro allo sposo…” Avrebbe voluto morire a Gerusalemme,come Gesú, invece Gesu’ è venuto ad accoglierlo, a prenderlo tra di noi. La foto di Martini che Vi ho mandato quindici giorni fa aveva suscitato ricordi personali e tanta commozione. Don Luigi Milani, Schianno (Varese)

sabato 18 agosto 2012

Attuali condizioni di salute del Cardinal Martini

Domenica 12 agosto scorso il Decano di Azzate, don Angelo Cavalleri, al termine della s.Messa celebrata a Schianno alle 8.30 ha fatto dono a tutti i presenti della sua testimonianza dopo la visita che aveva effettuato al card.Martini nei giorni precedenti.
Ho vissuto un’esperienza molto bella, indimenticabile e non posso tenerla per me. Il “Maestro della Parola” che tanto ha parlato e tanto ha scritto, ora non riesce piu’ né a parlare né a scrivere, ma è sereno e fa capire bene il suo pensiero: è in attesa di incontrare Colui che ha desiderato per tutta la vita.
A differenza del Papa Giovanni Paolo II che quando non riusciva a parlare per la sua avanzata malattia si indispettiva, Martini è dolcemente rassegnato.
Ha chiesto che celebrassi la Messa a cui lui ha concelebrato. Ha voluto la predica dopo il Vangelo, io ero molto emozionato di dover predicare davanti a lui. Alla Consacrazione si è fatto sorreggere per stare in piedi. Alla fine ci ha benedetti e ha fatto capire di portare la benedizione ai fedeli”.

venerdì 10 agosto 2012

Martini sulla collegialità nella Chiesa

La collegialità episcopale è un principio di fede, cioè della coscienza credente: tra le sue forme pratiche di attuazione spiccano il Sinodo dei Vescovi e le Conferenze Episcopali.
Evidentemente la collegialità episcopale è più originaria e più vasta di ogni sua istituzionalizzazione pratica; tuttavia anche queste sono da ricercare e non si possono sottovalutare perché in esse si realizza, diventando effettiva, oltre che affettiva, la collegialità episcopale.
(...)
Siamo sicuri di interpretare l'intentio profundior del Concilio, che ha proposto la collegialità episcopale come un fondamentale adempimento per la Chiesa d'oggi.

Da un intervento del 1992