lunedì 2 novembre 2015

Il ricordo dei nostri cari defunti- Cit. Carlo Maria Martini

In faccia alla morte l’enigma della condizione umana diventa sommo».
 Con queste parole gravi il Concilio Vaticano II descrive l’ansietà e la povertà dell’uomo di fronte al mistero della morte. E noi siamo chiamati ad avvicinarci a questo mistero, e ad avvicinarci ad esso non come ad una realtà astratta, ma come a qualcosa che ha creato strappi dolorosi nella nostra carne, nella vita di ciascuno di noi. Ricordiamo infatti i nostri defunti, i nostri cari che ci hanno lasciato. Per ciascuno di noi sono nomi, persone, volti, parole care che ritornano alla mente, che riempiono la memoria dei giorni passati insieme, dei luoghi animati da presenze care e amate.
Anche i grandi Santi hanno vissuto lo strazio di queste separazioni. Agostino ha descritto con parole ancora vive la sofferenza da lui provata alla morte della madre. Ci dice: «Mentre le chiudevo gli occhi, una tristezza immensa si addensava nel mio cuore e si trasformava in un fiotto di lacrime. Ma cos’era dunque – si domanda – che mi doleva dentro gravemente se non la recente ferita derivata dalla lacerazione improvvisa della nostra così dolce e cara consuetudine di vita comune?».
Se dunque per i Santi le separazioni dolorose possono essere così penetranti, tali da spezzare il cuore, che cosa non sarà per ciascuno di noi e come non provare pena nel rivivere questi momenti di dolore e di separazione?
Ma i grandi Santi ci mostrano anche la via aperta all’uomo nel mistero della morte. È la via della Pasqua di Cristo che con la sua morte ha distrutto la nostra morte,con la sua risurrezione ha fatto a noi dono della vita.
E noi ricordiamo i nostri defunti non soltanto nella mestizia della separazione, ma li ricordiamo rivivendo il passaggio di Cristo nella morte, e attraverso la morte, alla vita, perché in questo stesso Cristo i nostri defunti vivono e vivranno. I nostri morti sono con noi e vivono con noi e li possiamo sentire uniti alla nostra preghiera. Essi ci parlano nella parola di Gesù, essi sono presenti con noi nella consolazione che il Signore ci dà.

Da "Sulle strade del Signore"  Carlo Maria Martini, meditazioni per tutti i giorni 2 novembre

mercoledì 25 marzo 2015

Preghiera del Cardinal Martini alla "Vergine dell'Annunciazione"

Vergine dell'Annunciazione,
rendici, ti preghiamo, beati nella speranza,
insegnaci la vigilanza del cuore,
donaci l'amore premuroso della sposa,
la perseveranza dell'attesa,
la fortezza della croce.
Dilata il nostro spirito
perché nella trepidazione
dell'incontro definitivo
troviamo il coraggio di rinunciare
ai nostri piccoli orizzonti
per anticipare, in noi e negli altri,
la tenera e intima familiarità di Dio.
Ottienici, Madre, la gioia di gridare
con tutta la nostra vita:
"Vieni, Signore Gesù, vieni, Signore
che sei risorto,
vieni nel tuo giorno senza tramonto
per mostrarci finalmente e per sempre il tuo volto".

Carlo Maria Martini