Tra le rovine di Efeso si comprende meglio il significato della Lettera di Paolo, mandata a una comunità che viveva in una città ricca, opulenta, stracarica di monumenti straordinari, che viveva in un mondo pagano pieno di crudeltà, superstizione - pensiamo al culto della dea Artemide -, in una città dove il paganesimo si mostrava forte, invincibile, glorioso, strapotente e la piccola comunità cristiana appariva un piccolo gruppo insignificante.
Eppure alla piccola comunità di Efeso Paolo scrive presentando una grande visione del disegno di Dio sul mondo, uno sguardo cosmico sul futuro dell'umanità. La sua lettera prevede uno svolgimento della storia che ha il suo centro in Cristo, e si rivelerà vittoriosamente aldilà di ogni resistenza umana: è il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose.
Efeso, 18 giugno 2002, card. Carlo Maria Martini
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