In occasione del compleanno dell’arcivescovo emerito Carlo Maria Martini (82 anni il 15 febbraio), lunedì 16 febbraio, alle 18, presso la Sala di Rappresentanza dell’Università degli Studi di Milano (via Festa del Perdono 7), verrà presentato il volume del Cardinale Liberi di credere. I giovani verso una fede consapevole (In dialogo). Intervengono don Antonio Mazzi, presidente della Fondazione Exodus, e Luigi Accattoli, vaticanista del Corriere della sera. Coordina Fabio Pizzul, direttore di Radio Marconi.
Liberi di credere è una raccolta di interventi in gran parte inediti, rivolti ai giovani dal cardinale Martini nel corso del suo ricco magistero milanese, dal 1980 al 2002. Si tratta di testi mai arrivati al grande pubblico, che mostrano la grande passione educativa e la sconfinata fiducia posta dall’Arcivescovo emerito nelle nuove generazioni e nella loro capacità di sognare e realizzare un mondo migliore. L’opera ripercorre le tappe del magistero di Martini, dagli incontri della Scuola della Parola, che guidò personalmente per molti anni, alla celebrazione dell’Assemblea di Sichem, dal cammino delle Sentinelle del mattino fino al Sinodo dei Giovani legato al grande Giubileo del 2000. Nel testo trovano posto anche gli interventi più importanti rivolti ai giovani di Azione Cattolica, con i quali il cardinale Martiniha vissuto un percorso intenso e pregnante, condividendo momenti di slancio e grande profondità spirituale. Infine, in apertura di volume, viene riprodotta una bellissima, ma poco conosciuta, lettera rivolta «ai giovani che non incontro», che aiuta a comprendere ragioni e sogni del cardinale nel suo rapporto con i giovani.
Le sue parole
Scrive Carlo Maria Martini: «Il cuore umano - il tuo, il mio, di tutti - è più ricco di quanto possa apparire; è più sensibile di quanto si possa immaginare; è generatore di energie insperate; è miniera di potenzialità spesso poco conosciute o soffocate dalla poca stima di se stessi, dalla frustrante convinzione che “tanto è impossibile cambiare qualcosa... tanto io non ce la faccio!” Prova a interrogarti sulle verità che stanno nel più profondo di te. Non esitare a porti domande fondamentali. Ascoltati nel profondo. È un tuo diritto interrogarti per conoscerti nelle tue luci e nelle tue ombre, per sapere da dove vieni, dove stai andando, che senso ha la tua vita. Non rifiutarti di pensare, ragionare, riflettere: temi piuttosto chi volesse soffocare questa tua capacità. Nel silenzio di qualche momento cruciale sentiti voluto bene da Dio e cerca di conoscere Gesù. Quando lo conoscerai lo sentirai vicino, amico, vivo. E quando farai l’esperienza di far sbocciare un sorriso, accendere una speranza nella vita degli altri, t’accorgerai che anche nella tua vita ci sarà più luce, più senso, più gioia».
Nessun commento:
Posta un commento