domenica 17 maggio 2009

Alla gioventù e alla Chiesa vorrei dire: abbiate coraggio!

C'è ancora qualcosa che la preoccupa nei giovani? O approva tutto?
A dire il vero, ciò che mi preoccupa è la mancanza di coraggio...Non mi pare che ai tempi della nostra infanzia e giovinezza fossimo così sensibilizzati alle ingiustizie come molti giovani del giorno d'oggi. Si adoperano per i senzatetto, per i bambini di strada, vanno in Sudamerica e in India per aiutare i più poveri. Questa disponibilità è straordinaria. E hanno anche meno paure nei confronti degli estranei, di altre religioni e Chiese. Queste constatazioni mi infondono grande speranza.
Eppure non sono del tutto soddisfatto. La mia generazione non ha potuto fare esperienze così importanti, forse l'hanno impedito o sostituito anche la guerra e la povertà. Molti di noi, però, hanno agito di conseguenza, hanno preso decisioni...
...Spesso mi viene da pensare a Gesù e al giovane ricco. Gesù l'ha considerato ideale per la sua cerchia di apostoli, ha cercato di conquistarlo e lo ha lodato. Ma il giovane ricco non ha saputo imboccare questo cammino e se n'è andato via triste...
...Alla gioventù e alla Chiesa vorrei dire questo: abbiate coraggio! Rischiate qualcosa! Rischiate la vostra vita. D'altro canto, chi dovrebbe mettere la sua vita su un piatto della bilancia, se non coloro che sono saldi in Dio!...
...La vita nel benessere apre ai giovani molte possibilità, più di quelle di cui disponeva la mia generazione. Più possibilità si prospettano, più le decisioni saranno difficili. Vorrei incoraggiare i ragazzi a scegliere e a non aspettare troppo a lungo. Chi non prende decisioni si lascia sfuggire la vita. Questo, al giorno d'oggi, è il pericolo più grande. In confronto, il rischio di prendere una decisione sbagliata che andrá corretta è decisamente inferiore.

Tratto da: Conversazioni notturne a Gerusalemme


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